Cartoline dal mare

Viaggi e avventure, mostri marini e commerci, svago e contatto con la natura: questo ha rappresentato il mare, da sempre al centro della vita dell’uomo. Le quattro stampe della nostra mini-mostra ci immergono in due visioni del mare legate a due momenti storici diversi. Si parte con il mare nel Seicento, solcato da velieri e galeoni, scenario di attività quotidiane di pescatori, marinai e maestri d’ascia, ma anche luogo in cui si nascondono animali ancora misteriosi e fantastici. Nell’Ottocento la visione del mare cambia, si trasforma in ampie vedute pittoresche, paesaggi animati, orizzonti esotici e luminosi alle origini del “turismo” e della “vacanza” in chiave moderna.

Adriaen Collaert (Anversa, 1555 circa – 1618), inventore e incisore
Veduta marina con pesci (1610)
Bulino, mm 150×193
Adriaen Collaert, uno dei più rinomati incisori e illustratori fiamminghi tra Cinque e Seicento, è l’autore delle tavole con i pesci e gli animali marini a corredo del volume di storia naturale Piscium vivae icones. Specchio dell’interesse verso il mondo animale, in buona parte allora sconosciuto e misterioso, il volume racconta un’epoca di esplorazioni e scoperte, in cui ancora si credeva nell’esistenza di mostri e chimere. La nostra tavola mostra in primo piano una balena, una foca, un pesce e numerose conchiglie di varie forme. Sullo sfondo un’ampia baia fa da scenario a una battaglia navale fra due caravelle; altre navi a vele spiegate prendono il largo mentre a sinistra l’autore colloca una scena di caccia alla balena – degna delle pagine di Moby Dick – con le piccole imbarcazioni che attorniano l’animale, reso con una fisionomia quasi felina.



Adam Perelle [?] (Parigi, 1640 – 1695), inventore e incisore
Veduta di porto (seconda metà del XVII secolo)
Acquaforte, mm 115×222
La stampa rappresenta una veduta marina ampia e animata: sulla sinistra appare un promontorio con bastioni fortificati e abitazioni, mentre su una rupe a picco sul mare sorge un tempietto classicheggiante, che ricorda le invenzioni o “capricci” tipici della pittura di paesaggio del XVII secolo. In basso, la spiaggia è animata dalle attività quotidiane dell’epoca: appaiono infatti botti e sacchi destinati al trasporto delle merci, barche in secca in corso di riparazione, fasciami, una caravella di cui si vede distintamente il cassero di poppa finemente decorato, oggetto di una riparazione della carena con la pece fumante. Sullo sfondo si vedono numerosi velieri, mentre verso l’orizzonte si distinguono altre imbarcazioni che prendono il largo.



Samuel Fisher (notizie dal 1831 al 1844), incisore
Thomas Allom (Londra, 1804 – 1872), inventore
Veduta di Kiz Koulasi sul Bosforo (1838)
Bulino su acciaio, mm 226×286

La veduta di Istanbul è opera dell’architetto e pittore inglese Thomas Allom, specializzato nella riproduzione di monumenti ad uso della nascente letteratura turistica per i viaggiatori inglesi ed europei. Nel 1834 giunse a Istanbul e qui realizzò una serie di disegni che si sarebbero poi tradotti in dipinti ed illustrazioni, come la serie incisa e stampata a Londra da Samuel Fischer. L’opera rappresenta una veduta sul Bosforo; in primo piano si vede parte della riva con uomini in procinto di tuffarsi, mentre sul lato opposto del canale si trova l’isolotto con la Maiden’s Tower da cui la stampa prende il nome (Kiz Koulasi è il nome turco della torre). La scena è animata da barche e velieri, mentre sullo sfondo si stagliano le cupole e i minareti delle moschee.



Albert Henry Payne (Londra, 1812 – Lipsia, 1902), incisore
Veduta del golfo di Napoli da Santa Lucia (Metà XIX secolo circa)
Bulino su acciaio, mm 195×282

L’incisione ci mostra una bella e ampia veduta del golfo di Napoli presa dal rione di Santa Lucia, con il Vesuvio fumante sullo sfondo. La località divenne meta rinomata del turismo d’élite organizzato nel Grand Tour: angoli pittoreschi e gli allevamenti delle ostriche, particolarmente apprezzate dalla nobiltà partenopea, resero il rione celebre in tutta Europa. Sul finire dell’Ottocento, tuttavia, la cosiddetta “colmata a mare” elevò di molto il livello del lungomare cambiando radicalmente il paesaggio, oggi caratterizzato dalla presenza dei grandi alberghi realizzati lungo la nuova arteria stradale.
L’incisione può essere accostata a una serie di vedute animate e pittoresche di località italiane incise da Payne intorno alla metà dell’Ottocento, a volte desunte da dipinti di vedutisti celebri e spesso pubblicate dallo stesso autore come si evince dalla scritta in calce.