
Fattori si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove acquisisce lo stile della pittura monumentale di soggetti storico-celebrativi. Parallelamente inizia a frequentare il Caffè Michelangelo, animato da un gruppo di artisti svincolati dalla pittura accademica e capeggiati dallo storico dell’arte Diego Martelli che, dal 1855, formano il movimento artistico dei Macchiaioli, impostato su un nuovo rapporto di luce e colore ripreso direttamente dalla realtà: la macchia.
La nuova tecnica espressiva riprende la realtà mediante la giustapposizione di zone di colore distinte, accostate e sovrapposte le une alle altre, rendendo la pittura più immediata e legata alla poetica naturalista e verista.
L’autore dedica gli anni Sessanta alle sperimentazioni pittoriche della macchia, che applica soprattutto alla pittura di paesaggio, con una predilezione per la campagna maremmana e il lavoro nei campi. Di questi indaga gli aspetti più concreti e quotidiani della realtà, ai quali si accosta con lirismo descrittivo alternato a intento polemico, spesso legato a temi sociali. La sua fama di verista gli vale molti premi e riconoscimenti, tra cui la nomina di professore corrispondente all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1869 e di professore onorario di pittura nel 1880.
Il Cavalleggero
Olio su tela cm 13×30